S. Domenica Talao
S. Domenica Talao ha origine negli anni 40 del 1600 per volere di Ettore Maria Spinelli, principe di Scalea.
Nel 1662 passato da "casale" a "terra" e "università", il borgo ottiene l'autonomia da Scalea, pur continuando a far parte del feudo degli Spinelli i quali si fregiano anche del titolo di principi di S. Domenica. Allo stesso tempo la chiesa, che dipendeva dalla chiesa arcipretale di Santa Maria d'Episcopio di Scalea, da "curata" diviene chiesa "sacramentale", cioè autonoma. Il primo registro parrocchiale risale proprio all'anno 1662.
Dai 36 fuochi (180 abitanti circa) registrati in seguito alla numerazione del regno nel 1669 si passa, nella seconda metà del 1700 ad una popolazione di circa 2280 unità.
All'epoca dell'occupazione della Calabria da parte delle truppe napoleoniche nel 1806 e sino al 1812, il territorio di Santa Domenica è occupato dai briganti di Giuseppe Necco da Scalea, promosso da capitano a maggiore dell'esercito borbonico il quale scorrazza con le sue truppe d'assalto lungo la fascia costiera e nell'entroterra.
Nel giugno del 1840 nel paese scoppia il colera. Nel giro di due mesi perdono la vita ben 86 persone. In questo periodo molto frequentemente vengono organizzate processioni in onore di S. Giuseppe, protettore di S. Domenica, affinché aiuti la popolazione a superare il difficile momento; ma "il mal d'Asia" sarà definitivamente debellato qualche mese più tardi grazie alla caduta di una copiosa pioggia.
Nel 1840, anno delle rivolte in Italia, anche a S. Domenica, nonostante l'isolamento, l'arretratezza e l'analfabetismo di gran parte della popolazione, si diffondono le idee rivoluzionarie tanto che un gruppo di patrioti, con a capo Leopoldo Campagna, si ribella al governo di Ferdinando II. Lo scontro, che avviene nei pressi di Castrovillari, vede la ritirata del Campagna e dei suoi 150 uomini per mancanza di munizioni.
Nel 1860 S. Domenica ha i suoi garibaldini al seguito dei Mille. Lo stesso Garibaldi, ferito in Aspromonte, viene curato dal medico don Pasquale Campagna, figlio di Leopoldo, il quale in seguito verrà insignito di una medaglia da Vittorio Emanuele II per il suo personale contributo all'unificazione della Penisola.
Successivamente all'Unità d'Italia, con la nuova strutturazione del territorio nazionale, Santa Domenica cessa di appartenere al circondario di Scalea e diviene Comune autonomo. Un decreto del 1863 ordina a tutti i Comuni con lo stesso nome di cambiarlo completamente o di modificarlo: per distinguere il paese da altre cittadine omonime al nome Santa Domenica viene associato quello di "Talao".
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Santa Domenica Talao
Storia