STORIA DI DIAMANTE
Verso gli inizi del 1500 sopra gli scogli del Trione sulla << Punta di Diamante>> il principe di Bisignano Don Girolamo Sanseverino, padrone del territorio di Diamante dal 1465, fece costruire un torrione di guardia, prima difesa contro le incursioni Saracene e piratesche. Ma più che a Diamante, che ancora non esisteva come paese (però era già famoso per i capperi e le ginestre che crescevano selvaggiamente sul roccione del Timpone), la torre era utile come avamposto ai territori di Belvedere e Buonvicino per evitare di essere sorpresi da eventuali attacchi da nord o dal mare…..
Intorno al torrione dei Sanseverino sorse più tardi un vera e propria fortificazione del territorio ad opera del principe di Bisignano Don TIBERIO CARAFA, padrone dei territori di Belvedere M.mo e di Diamante dal1622……….
Le prime coltivazioni del territorio, che poi sarà il centro abitato di Diamante, risalgono al tempo dei Romani……….
Passato il pericolo delle incursioni Saracene, la gente che si era rifugiata nei paesi interni man mano comincia a spostarsi verso la costa dove avevano lasciato le varie attività agricole e dove il mare poteva essere non solo occasione di pesca, e quindi di sostentamento per vivere, ma anche un mezzo per iniziare un’intensa attività di traffici commerciali più immediati………
Il primo nucleo di abitanti venne incrementato nel 1647 da due famiglie ribelle di Amalfi, ricercate dal viceré spagnolo di Napoli Don Rodrigo Ponce de Leòn, duca D’Arcos, per aver fiancheggiato Masaniello nella sua rivolta………
L’ultimo incremento della popolazione si ha nel 1649 con l’arrivo di altre due famiglie provenienti da Maierà, le quali, vessate dalle tasse e dalla prepotenza della principessa Donna Caterina Manriquez di Marano, patrona di Maierà e Cirella, di nascosto domandarono al Carafa di metterli sotto la sua protezione, avendo le loro abitazioni proprio sul confine, con Diamante, segnato dal Corvino……..
Nell’attuale zona del Calvario, dove sorge il Palazzo Siniscalchi, di fronte al Torrione, fu edificata dal Sanseverino una chiesetta, dotata di cimitero, dedicata a San Nicola di Bari …..
Il Carafa, come già sappiamo, non aveva la sua residenza effettiva a Diamante e, dopo l’allontanamento del Bargello, il piccolo paese si trovò sprovvisto di un suo diretto rappresentante per poterlo governare, come era in voga in quei tempi di spiccato feudalesimo……..
La scelta cadde sul giovane Duca Don Diamante Perrone, vassallo del Carafa.
Sconsacrata la chiesa di San Nicola, Diamante non aveva un altro luogo di culto adatto dove poter svolgere le funzioni sacre. Fu allora che il principe Tiberio Carafa, religioso e molto devoto della Madonna, decise di far costruire, a proprie spese, donando 37 ducati, una nuova chiesa e dedicarla all’Immacolata Concezione………
È presente, nella parte antica del paese, la chiesa dell’Immacolata Concezione, costruita nel XVII secolo e restaurata nel 1787 e nel 1880. La decorazione è recente (1954), l'interno comprende una navata unica con un pregevole fonte battesimale e una cappella del Purgatorio.
La cittadina stagliandosi sul mare, ha come prerogativa turistica la valorizzazione di esso, per cui fonte di attrazione ed interesse che negli anni ha spinto numerosi turisti a visitare la cittadina è proprio questo forte connubio con il mare e le sue spiagge.
Ciò che ritrae Diamante come una cartolina è il famoso Lungomare Vecchio, soprastante la scogliera antistante il porto, che imponente e curato nei dettagli ospita migliaia di persone ogni estate.
Cirella è l'unica frazione di Diamante, in provincia di Cosenza. Fino al 1808 fu comune a sé stante, poi venne aggregata a Maierà ed infine nel 1876 si unì a Diamante. Cirella sorge sulla Strada Statale 18, tra Grisolia Lido e Diamante.
Di fronte all'abitato si trova l'isola di Cirella, una delle poche isole della Calabria insieme alla vicina Isola di Dino.
Grisolia
