Praia a Mare

Praia a Mare
(comunemente chiamata Praia, anche scritta nella forma Praja; anticamente Plaga Sclavorum e Plagia in greco bizantino)
è un comune di 6.715 abitanti della provincia di Cosenza.
Sorse originariamente come un piccolo ma popoloso villaggio di pescatori e contadini sulle spiagge strette tra il corso del fiume Noce (che a nord segna il confine con la Basilicata) ed il contrafforte roccioso oltre la pianura alluvionale del fiume Lao.
Praia a Mare ha costituito per secoli la frazione marina del vicino comune di Aieta.

Storia

Sorse originariamente come un piccolo ma popoloso villaggio di pescatori e contadini sulle spiagge strette tra il corso del fiume Noce (che a nord segna il confine con la Basilicata) ed il contrafforte roccioso oltre la pianura alluvionale del fiume Lao.
Praia a Mare ha costituito per secoli la frazione marina del vicino comune di Aieta.
L'etimologia del nome è incerta: la località ha assunto nel tempo varie denominazioni. Deriverebbe da Plaga Sclavorum, cioè Spiaggia degli Schiavoni, in ricordo dei traffici di merci e di uomini che caratterizzavano nell'antichità la costa Tirrenica, oppure da Plaga Slavorum, e cioè Spiaggia degli Slavoni, per la presenza in loco di una colonia di Slavi. Plaga a sua volta deriverebbe dal greco πλαγιά, plagia, cioè spiaggia. In tempi più recenti assume la denominazione di Praia d'Aieta (che letteralmente significa Spiaggia d'Aieta). La frazione marina del vicino comune montano diviene amministrativamente autonoma nel 1928, assumendo il nome definitivo di Praia a Mare. Con R.D. 29 marzo e con Decreto Prefettizio del 16 aprile dello stesso anno, viene inoltre decisa la soppressione per accorpamento al nuovo comune di Praia a Mare di altri due centri urbani, che fino ad allora avevano goduto di una plurisecolare autonomia: lo stesso comune di Aieta e il vicino comune di Tortora. Nel 18 luglio 1937 Aieta e Tortora riacquistano la propria autonomia. Tra gli anni sessanta e novanta la cittadina ha registrato un notevole sviluppo, grazie agli investimenti del gruppo Marzotto e della famiglia Agnelli.





Arte e Cultura

Monumenti e luoghi d'interesse:
Architetture religiose
• Chiesa del Sacro Cuore
• Chiesa di San Paolo Apostolo:
struttura decennale in stile contemporaneo dalle linee ricercate; raccoglie il culto dei residenti delle Località Laccata, Santo Stefano, Viscigliosa.
• Chiesa di Gesù Cristo Salvatore:
struttura di recente realizzazione, raccoglie il culto dei residenti della località Foresta.
• Santuario della Madonna della Grotta:
così chiamato perché posizionato all'interno di una grotta naturale all'interno di una collina. In esso è venerata la Madonna della Grotta. Narra la leggenda, cui fa cenno anche il Marafioti in "Croniche et antichità" di Calabria, che nell'agosto del 1326 un bastimento turco, carico di Mercanzie, solcava veloce le acque al largo dell'isola di Dino, quando d'un tratto rimase immoto, come per incantamento. I marinai turchi si atterrirono e pensarono che la causa di tutto ciò fosse un maleficio. Essi sapevano infatti che il capitano era cristiano e serbava gelosamente nella sua cabina una bella icona di legno della Vergine col Bambino (la statua della Madonna): per poter proseguire felicemente, bisognava liberarsene a tutti i costi. Il pio capitano tentò a lungo di commuovere la ciurma scatenata, poi dovette arrendersi alla violenza. Ma piuttosto che lasciar cadere in mare la statua della Madonna, preferì abbandonarla sul lido, nella spaziosa grotta ch'era da presso, sopra un grosso masso che ancor oggi si conserva e la devozione dei fedeli non lascia mai disadorno di fiori. Dopo di che il battello musulmano con un fremito si mosse con un ribollire di spuma e riparti'. La statua fu scoperta da un giovane pastore muto di Aieta, che a volte usava riparare nell'antro per sfuggire alla pioggia o al caldo opprimente. Il muto corse in paese per annunziare l'evento e prodigiosamente parlò e questo fu il primo miracolo della Madonna della Grotta. Il giorno dopo accorse tutto il popolo di Aieta, paese situato a 3 ore di cammino da Praia, e la statua fu trasportata nella chiesa Madre; ma nella notte scomparve per tornare al suo rozzo altare di pietra, nel primitivo riparo sul mare dove si trova tuttora. Da allora, il 15 agosto, un grande numero di pellegrini accorre al santuario di Praia per impetrare le grazie dalla Madonnina lignea. Da allora la statua della Madonna della Grotta viene portata in processione per il paese di Praia a Mare ogni anno per tre giorni (14, 15, 16 agosto); ma oggi è raro vedere, come accadeva un tempo, donne e uomini legarsi al collo, per voto, dei grossi sassi. La festa è insieme religiosa e profana poiché nel periodo in cui essa si svolge vi è anche la fiera del paese e il 15 sera di Agosto sulla spiaggia i ragazzi di Praia accendono del fuochi in onore della Madonna della Grotta.

Architetture militari:

La Rocca Praia a Mare‚‚‚ Torre Fiuzzi Praia a Mare


• Rocca di Praia: complesso fortificato risalente al secolo XIV, di costruzione Normanna.
• Il Fortino: al XVI secolo risale il forte difensivo del Fumarulo di Praia che i signori di Aieta fecero costruire e destinarono alla difesa del litorale costiero.
• Torre di Fiuzzi: costruita su un faraglione della scogliera di Fiuzzi alto 15 metri, su cui era già presente una torre angioina, è una delle torri più grandi della zona. Era posta a presidio della costa dalle incursioni Saracene.
• casematte : strutture in cemento con feritoie costruite negli anni della Seconda Guerra Mondiale per difendere la costa da eventuali sbarchi.
• Grotta delle Sardine: così chiamata per la copiosa presenza di sarde lì pescate un tempo con una particolare rete detta il \"cianciorro\" (\"giangiuorro\" o \"giangiuorr'" in dialetto).
• Isola di Dino: piccola isola che si innalza di fronte alla località Fiuzzi. Sono presenti delle grotte marine, tra queste le più famose sono la Grotta Azzurra (per l'intenso colore azzurro dell'acqua al suo interno) e la Grotta del Leone (il nome deriva dalla presenza al suo interno di uno scoglio che assomiglia molto ad un leone sdraiato).





Cosa vedere


Isola di Dino:
L'isola di Dino è la maggiore delle due isole Calabresi (l'altra è l'Isola di Cirella) e sorge sulla costa nord occidentale del Tirreno, di fronte all'abitato di Praia a Mare in Provincia di Cosenza, più precisamente davanti a Capo dell'Arena a sud del paese. Il nome forse deriva dal fatto che sull'isola sorgeva un tempio (aedina) dedicato a Venere, oppure, ipotesi più accreditata, è quella che farebbe derivare il nome dall'etimo greco dina, ovvero vortice, tempesta. Infatti erano un tempo pericolose per i naviganti, in giornate di mare mosso, le acque prossime alla punta sud dell'Isola, detta Frontone.
Geografia:
Si estende per 50 ettari circa con un'altitudine massima di 100 metri. Nel versante settentrionale, di fronte a Capo dell'Arena, c'è un piccolo molo di attracco da cui parte una strada rotabile che con uno sviluppo di 1700 metri conduce nei cottages situati nella zona alta dell'isola. Ha fianchi con strapiombi alti oltre 80 metri ed altri piuttosto scoscesi, alla base dei quali, sia al di sotto che al di sopra del livello del mare, l'erosione sulle rocce calcaree ha dato vita a molte grotte tra le quali quella del “Monaco”, delle “Sardine” dove sono presenti stalagmiti, delle “Cascate”, del “Leone” ed infine la “Grotta Azzurra” che è la più grande. Ma la grotta più interessante dell'isola, sebbene accessibile solo ai subacquei esperti, è la Grotta Gargiulo, che si apre a 18 metri sotto la superficie del mare e si estende nelle profondità dell'isola per alcune decine di metri, completamente sommersa, fatta eccezione per due bolle d'aria. L'accesso ad una parte della Grotta è sconsigliabile anche ai subacquei, tranne che a speleosub esperti.
Storia:
L'isola fu testimone di lotte e battaglie, incursioni piratesche, assalti, difese disperate. Vascelli mussulmani vi fecero tappa in più occasioni nel corso delle loro spedizioni militari in Italia: nel IX secolo d.C., nel XV e nel XVI. Nell'estate del 1600 il litorale fu preso d'assalto dai Turchi, guidati da Amurat Rays, che con il suo esercito di predoni e le sue navi terrorizzava il Meridione d'Italia. Gli aietani si trincerarono sull'isola ed opposero forte resistenza. Dopo giorni di assalto i difensori guidati da Francesco Vitigno furono tutti catturati ed uccisi. Nel 1806 l'isola divenne base delle operazioni della flotta anglo borbonica, agli ordini dell'ammiraglio Sidney Smith, che tentava di opporsi alla penetrazione dell'esercito napoleonico in Calabria. Nel 1812 Gioacchino Murat elimina la feudalità. Il Demanio reale sottrasse l'isola al Marchese di Aieta, nella cui giurisdizione la stessa ricadeva e la concesse al Comune di Aieta. Successivamente l'isola passa ai Borbonici. Nei pressi dell'isola, durante la notte di Santo Stefano del 1917, il sommergibile tedesco UB-49 (Hans von Mellenthin) affondò il piroscafo inglese “Umballa” che trasportava orzo. Il piroscafo, varato nel 1898 e di proprietà della British India Steam Navigation Company Ltd., era salpato da Karachi, aveva fatto tappa a Siracusa ed era diretto a Napoli. Dopo la tragedia che costò la perdita di quindici vite umane, la campana della nave venne donata al Santuario della Madonna della Grotta. Fu fissata sul campanile dopo essere stata ribattezzata “Santa Maria della Vittoria”. Nel 1928 l'isola diventa proprietà del Comune di Praia a Mare, quando lo stesso diventa autonomo. Nel 1956 l'isola viene data in concessione per 99 anni e nel 1962 l'isola viene venduta per 50 milioni alla società amministrata dal comm. Bottani e Gianni Agnelli con il fine di portare allo sviluppo turistico a livello internazionale dell'intero territorio da Fiuzzi a San Nicola Arcella. Era prevista sull'isola un'edificabilità pari allo 0,20, con costruzioni alte metri 6,90. È stato effettuato lo sminamento dell'isola, ed è stata costruita una strada di 1700 metri che collega il pontile di attracco con la parte alta dell'isola, dove sono stati costruiti dei cottages. Nella parte bassa, all'altezza della Grotta del Leone, sono sorti dei tucul con ristorante. La proprietà dell'isola è poi passata ad un gruppo di imprenditori che per motivi amministrativi hanno abbandonato il bene a se stesso. Attualmente nuove forze imprenditoriali, locali, hanno intrapreso un difficile processo di valorizzazione dell'isola.
Il 13 giugno 2016 la sezione distaccata di Scalea del Tribunale di Paola ha annullato il contratto con il quale Gianni Agnelli comprò l'isoletta per 50 milioni di lire
Il percorso migliore per circumnavigare l'isola è quello di seguire la rotta est-nord–ovest e non più tardi delle ore 11,00. La prima grotta che s'incontra è quella detta del "monaco", a seguire la "grotta delle sardine" così chiamata per le molte sardine che vi si trovano. Superato il frontone, ossia la punta occidentale dell'isola, si incontra l'ampia entrata della "grotta del frontone". A una cinquantina di metri da questa si incontra la "grotta delle cascate" così chiamata appunto per il rumore continuo delle acque che cadono. Subito dopo vi è l'entrata della "grotta azzurra" che è certamente la più bella delle grotte, ricorda quella di Capri, ma è diversa per i colori dell'acqua che vanno dal verde azzurro verde rame in contrasto con l'azzurro pastoso e intenso dei bordi interni della grotta. Poco più avanti, infine, dopo aver superato lo sperone roccioso su cui sorge una costruzione adibita a bar ristorante e dancing a forma di fungo con più peduncoli e al di sotto dei bianchi “trulli”, tipiche costruzioni di forma ovale e di colore bianco adibite a case vacanza, c'è la "grotta del leone" così chiamata per una roccia che immersa nell'acqua ha assunto la forma di un leone accovacciato. Grazie ad un programma di "passeggiate orientate" realizzato per la prima volta dalla Pro Loco locale nel 2007 e poi gestito dall'attuale proprietà, è possibile effettuare il percorso turistico anche lungo il percorso terrestre dell'isola, attraverso gli orientatori che vi porteranno alla scoperta dei patrimoni ambientali floristici e faunistici presenti, ed osservare la torre di origine Normanna posta all'estrema punta ad ovest dell'Isola, insieme alla stele dedicata alla Madonna della Grotta posta sul punto più alto ad Est dell'Isola, da cui si ammira il panorama.
Museo:
Museo Comunale Città di Praia a Mare: ospita una raccolta permanente d'arte moderna e contemporanea realizzata con il contributo di numerosi artisti italiani e stranieri che hanno donato all'istituzione complessivamente oltre duecento opere.





Cosa fare

Eventi
• Praia World Festival: è una rassegna internazionale di musica etnica e un appuntamento fisso dell'estate praiese. La location dell'evento è la piazza della Resistenza, gremita di spettatori durante tutta la manifestazione che dura una settimana.
• Premio Sonora - una musica per il cinema: momento di incontro internazionale fra esponenti del panorama della musica da film.
• Praia a Mare con...: salotto culturale che ospita alcuni tra i maggiori filosofi, scrittori e personaggi della culturale nazionale. Si svolge annualmente in coincidenza della stagione estiva (fine giugno - primi di settembre) nella graziosa e accogliente piazza Italia e in una seconda rassegna nel periodo delle festività natalizie.
• Celebrazioni della Madonna della Grotta: dura tre giorni (14 - 15 - 18 agosto), molto sentita dai cittadini praiesi, che celebrano la protettrice della cittadina tirrenica con la lunga processione lungo le vie della città e per mare, accompagnata da cori, canti, preghiere e suggestivi fuochi pirotecnici in mare. Alle celebrazioni religiose si aggiungono poi eventi di vario genere, spettacoli, sagre e la caratteristica 'fiera'.





Informazioni Utili

Polizia Municipale Via delle industrie tel. 0985.74443
Sanità Presidio ospedaliero "Santo Stefano" (contrada Santo Stefano). tel. 0985 704111 Casa di cura privata "San Luca" (località Fortino) 0985 726.17 Farmacia Nappi (via Longo) tel. 0985 72004
Banca Carime (via Bernardino Telesio), tel. 0985 72002
San Paolo Banco di Napoli (via delle Libertà) tel. 0985 72072

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