Abbarbicata su un costone di roccia rossa, alle spalle la montagna e di fronte il mare, Fuscaldo si affaccia sul Tirreno dalla sua splendida Piazza, una volta antico bastione di difesa. Un paese di pietra costruito sulla pietra, così solitamente viene definito Fuscaldo, perché di pietra sono le case, le chiese, le maggiori opere d’arte, le vie strette e tortuose. Gli storici locali (Martini, Giglio, Lattari, De Seta) sono concordi nell’affermare che Fuscaldo è di origine antichissima. G.B. Giglio è del parere che Fuscaldo esistesse prima della colonizzazione Greca e che la sua origine possa essere stata Osca o Enotra. I Greci, secondo G.B. Giglio, non fondarono molte città, ma costituirono, prevalentemente, delle colonie dopo aver conquistato le città già esistenti. Queste erano tutti centri abitati, arroccati su alture facilmente difendibili, così come Fuscaldo, che ricalca in pieno le caratteristiche dei vecchi agglomerati urbani. Il nome Fuscaldo lo si riscontra per la prima volta in occasione d e l l ’ i n v a s i o n e Longobarda (589 d.C.). Una data certa in quanto diversi storici citano un accampamento fuscaldese “Castrum Fuscalidi” in circostanza dell’invasione longobarda, avvenuta ad opera del terzo re longobardo Autari il Flavio (584 - 591). Da ciò si può desumere che Fuscaldo già esisteva e perciò molto più antiche sono da ritenere le sue origini. A conferma che il territorio di Fuscaldo fosse abitato in epoca romana, è poi il ritrovamento, nei secoli scorsi, di numerose tombe tutte contenenti monete e monili di epoca romana. Il centro storico è rimasto pressoché immobile nel tempo e nella sua struttura romanica basata sui decumani, orizzontalmente (due da ovest a est), e sui cardini, verticalmente (una decina, più o meno, da nord a sud). Alla Piazza si può accedere o da una larga scalinata sita in Corso Garibaldi oppure dalla Porta di Juso l'accesso forse più antico poiché questa porta immette immediatamente alla Rupe. La Rupe è il primo agglomerato urbano sorto ad ovest, a strapiombo su un vallone che declinando arriva fino al mare. Attraverso la Porta di Juso si entra nel Medioevo: il vicolo 1° Rupe inizia con una lunga serie di scalini e continua tra una serie di case alte e strette, qualche piazzetta e tanti ballatoi, talvolta l'uno di fronte all'altro. I due decumani si possono considerare come confini naturali della prima cinta feudale, che partendo dalla Rupe si sviluppa verso est "e così, in quei vicoli, i palazzi monumentali del Cinquecento e del Seicento (palazzo Valenza, palazzo Vaccari, palazzo Mazzei, palazzo Plastina, palazzo Calabria) sacrificano la loro stupenda imponenza di architettura catalana nel quadro angusto dei vicoli e delle case del popolo producente, un effetto scenografico di i m p r e v e d i b i l e suggestione". La Marina ebbe i primi insediamenti stabili nei pressi della Torre San Giorgio (1550), ma una vera e propria u r b a n i z z a z i o n e avvenne nella seconda metà del 700 con le prime costruzioni gentilizie delle famiglie nobili di Fuscaldo paese. Nel borgo marinaro si distinguono due tipi di abitazioni: i palazzi signorili, con funzione di luogo per la villeggiatura, e i fabbricati prospicienti il mare, dimore dei pescatori e della gente umile. Fra le costruzioni gentilizie presenti a Fuscaldo marina di particolare interesse è Villa Vaccari, un modello di residenza estiva nobiliare, edificio di età ottocentesca che giunge al mare attraverso un ampio giardino. Al suo interno si trovano la cappella di Santa Filomena, un tempo utilizzata per le pubbliche funzioni religiose, un frantoio, i laboratori artigiani, le stalle ed un pozzo. Altri edifici notevoli sono il palazzo Plastina, il palazzo Maierà, che conserva ancora due portali prospicienti la Piazza Marconi, interrati rispetto al piano stradale a causa delle inondazioni del torrente Mercaudo (1865-1875), e palazzo Mazzei con i balconcini in ferro battuto di fine 700.
La Chiesa Matrice
Non si ha notizia della sua fondazione; è certo però che essa esisteva già nel 1166, perché il 5 giugno di quell'anno, Riccardo Arcivescovo di Cosenza, ne consacrò l'altare maggiore in onore di S. Giacomo Maggiore Apostolo, collocandovi le reliquie dei S.S. Martiri Stefano papa, Viatore, Senatore e Cassiodoro. Tanto, infatti, attesta la lapide murata nella parete di fronte della navata destra accanto alla porta della sacrestia. È certo anche che la Chiesa fu fondata dall'Università di Fuscaldo, a cui spese fu sempre riparata fino all'anno 1749. La Chiesa ebbe in principio forma gotica e racchiudeva varie cappelle di patronato privato. Di queste però alcune non ebbero mai, per la strettezza del luogo, altare proprio, ecco perché i padroni si limitarono a far dipingere sulle pareti delle navate i Santi titolari, e ad amministrare ed erogare le rendite stabilite per la celebrazione delle messe. Vi sono affreschi e dipinti, che adornano le cappelle, del maestro Genesio Gualtieri da Mormanno, e di G.Battista Santoro. Nel 1984, il maestro falegname Francesco ( detto "Ciccio") Trifilio, ne progetta e realizza altare e leggio.