Diamante

Fonti storiografiche diverse documentano insediamenti già dai tempi dei Focesi e dei Romani. Le prime notizie sulla nascita di un vero e proprio nucleo abitato nei luoghi di Diamante risalgono al 1500, allorquando il Principe Sanseverino ordinò la costruzione di una postazione difensiva per contrastare le incursioni saracene.
Intorno al torrione dei Sanseverino sorse più tardi una fortificazione del territorio ad opera del principe di Bisignano Tiberio Carafa, padrone dei territori di Belvedere Marittimo e di Diamante già dal 1622. Al termine delle scorribande turche, la popolazione dalle campagne si spostò verso il mare incrementando i traffici commerciali.
Successivamente benestanti e commercianti napoletani, amalfitani e salernitani, e nobili famiglie, anche di origine spagnola vi si stabilirono per la posizione e l'amenità del luogo dando vita al centro abitato. Presto Diamante divenne un discreto centro per la pesca e l'agricoltura, grazie alla nutrita flotta e alla produzione del cedro.

Storia

STORIA DI DIAMANTE Verso gli inizi del 1500 sopra gli scogli del Trione sulla << Punta di Diamante>> il principe di Bisignano Don Girolamo Sanseverino, padrone del territorio di Diamante dal 1465, fece costruire un torrione di guardia, prima difesa contro le incursioni Saracene e piratesche. Ma più che a Diamante, che ancora non esisteva come paese (però era già famoso per i capperi e le ginestre che crescevano selvaggiamente sul roccione del Timpone), la torre era utile come avamposto ai territori di Belvedere e Buonvicino per evitare di essere sorpresi da eventuali attacchi da nord o dal mare….. Intorno al torrione dei Sanseverino sorse più tardi un vera e propria fortificazione del territorio ad opera del principe di Bisignano Don TIBERIO CARAFA, padrone dei territori di Belvedere M.mo e di Diamante dal1622………. Le prime coltivazioni del territorio, che poi sarà il centro abitato di Diamante, risalgono al tempo dei Romani………. Passato il pericolo delle incursioni Saracene, la gente che si era rifugiata nei paesi interni man mano comincia a spostarsi verso la costa dove avevano lasciato le varie attività agricole e dove il mare poteva essere non solo occasione di pesca, e quindi di sostentamento per vivere, ma anche un mezzo per iniziare un’intensa attività di traffici commerciali più immediati……… Il primo nucleo di abitanti venne incrementato nel 1647 da due famiglie ribelle di Amalfi, ricercate dal viceré spagnolo di Napoli Don Rodrigo Ponce de Leòn, duca D’Arcos, per aver fiancheggiato Masaniello nella sua rivolta……… L’ultimo incremento della popolazione si ha nel 1649 con l’arrivo di altre due famiglie provenienti da Maierà, le quali, vessate dalle tasse e dalla prepotenza della principessa Donna Caterina Manriquez di Marano, patrona di Maierà e Cirella, di nascosto domandarono al Carafa di metterli sotto la sua protezione, avendo le loro abitazioni proprio sul confine, con Diamante, segnato dal Corvino…….. Nell’attuale zona del Calvario, dove sorge il Palazzo Siniscalchi, di fronte al Torrione, fu edificata dal Sanseverino una chiesetta, dotata di cimitero, dedicata a San Nicola di Bari ….. Il Carafa, come già sappiamo, non aveva la sua residenza effettiva a Diamante e, dopo l’allontanamento del Bargello, il piccolo paese si trovò sprovvisto di un suo diretto rappresentante per poterlo governare, come era in voga in quei tempi di spiccato feudalesimo…….. La scelta cadde sul giovane Duca Don Diamante Perrone, vassallo del Carafa. Sconsacrata la chiesa di San Nicola, Diamante non aveva un altro luogo di culto adatto dove poter svolgere le funzioni sacre. Fu allora che il principe Tiberio Carafa, religioso e molto devoto della Madonna, decise di far costruire, a proprie spese, donando 37 ducati, una nuova chiesa e dedicarla all’Immacolata Concezione………
È presente, nella parte antica del paese, la chiesa dell’Immacolata Concezione, costruita nel XVII secolo e restaurata nel 1787 e nel 1880. La decorazione è recente (1954), l'interno comprende una navata unica con un pregevole fonte battesimale e una cappella del Purgatorio.
La cittadina stagliandosi sul mare, ha come prerogativa turistica la valorizzazione di esso, per cui fonte di attrazione ed interesse che negli anni ha spinto numerosi turisti a visitare la cittadina è proprio questo forte connubio con il mare e le sue spiagge.
Ciò che ritrae Diamante come una cartolina è il famoso Lungomare Vecchio, soprastante la scogliera antistante il porto, che imponente e curato nei dettagli ospita migliaia di persone ogni estate.
Cirella è l'unica frazione di Diamante, in provincia di Cosenza. Fino al 1808 fu comune a sé stante, poi venne aggregata a Maierà ed infine nel 1876 si unì a Diamante. Cirella sorge sulla Strada Statale 18, tra Grisolia Lido e Diamante.
Di fronte all'abitato si trova l'isola di Cirella, una delle poche isole della Calabria insieme alla vicina Isola di Dino.





Cosa vedere

Chiesa Immacolata Concezione Diamante

Chiesa dell'Immacolata Concezione

La costruzione della chiesa dell'Immacolata Concezione ebbe inizio il 23 aprile 1645 con la posa della prima pietra. La chiesa fu edificata per merito del principe Tiberio Carafa, religioso e molto devoto della Madonna, il quale cercò con questo atto di trovare soluzione al continuo aumento degli abitanti e dare alla comunità un luogo di culto adatto dove poter svolgere le funzioni sacre. Per la costruzione della nuova chiesa, fu scelto l'ampio spiazzo sul costone del Timpone. Il progetto per la realizzazione della nuova chiesa fu eseguito nello stile Barocco dell'epoca, contemplando l'inclusione nel lato destro della cappella delle Anime del Purgatorio, fornendo un facile punto d'appoggio per l'elevazione del campanile, denominato in seguito " u Campanàru". Ad opera ulitmata le famiglie Patrizie di Diamante donarono artistiche statue lignee del XVII° secolo, fra le quali il Crocifisso, San Giovanni Evangelista e l'Addolorata, che furono collocate nella cappella delle Anime del Purgatorio. Il principe Tiberio Carafa fece suo l'onore di donare alla nuova chiesa la monumentale statua dell'Immacolata Concezione. La statua, alta circa 2 metri, fu scolpita su un tronco di ulivo ed è databile intorno al 1656. Da quando fu costruita, la chiesa Madre subì vari rifacimenti e fu ampliata grazie al contributo di tutti i Diamantesi fra cui spiccarono le famiglie blasonate e quindi più facoltose. Altre nuove opere furono poi eseguite dal 1757 al 1787 tra cui la più imponente fu l'aggiunta dell'attuale abside. In seguito, nel 1875 fu rifatto in marmo l'altare maggiore e nel 1881 il pulpito. Un restauro completo si ebbe nel 1928, per l'incoronazione dell'Immacolata, sotto la direzione artistica di due giovani fratelli Antonio e Prassede Grimaldi, i quali ridipinsero la chiesa. Nel 1938 fu restaurata la cappella delle Anime del Purgatorio e nel 1954, in occasione dell'anno Mariano, i due fratelli Grimaldi arricchirono la chiesa con due tele: "la Protezione dell'Immacolata sulla sua Diamante" sul soffitto e "Gesù con i Pargoli" nel semicerchio sopra l'altare maggiore. L'ultimo restauro iniziò nel 1985. Per prima cosa furono sostituiti tutti i marmi dei muri perimetrali, venne restaurata la cappella delle anime del Purgatorio facendo scomparire l'altare in marmo e sostituendolo con la costruzione di due nicchie che conservano le statue dell'Addolorata e di San Giovanni Evangelista; il Crocifisso, invece, fu fissato al muro con due viti. La chiesa fu ridipinta ed ogni cappella fu dotata di un lampadario.

Chiesa San Giuseppe Diamante

Chiesa di San Giuseppe

Non si conosce l'anno di costruzione della chiesetta di San Giuseppe, ma si sa che sorse come cappella di famiglia, situata nel centro storico. Fino ai primi anni del 1900 era abbandonata e logorata. L'opera di ristrutturazione fu conclusa nel 1949 con l'acquisto della statua di San Giuseppe e facendo costruire un magnifico altare in marmo. Oltre la statua di San Giuseppe nel 1954 fu acquistata anche quella di Santa Rita. La chiesetta, più tardi, verso la metà degli anni sessanta fu decorata ed arricchita di due capolavori dal pittore siciliano Luigi Maniscalco raffiguranti: "La fuga in Egitto" sul soffitto ed "il Beato Transito di San Giuseppe, fra Gesù e Maria", nell'interno della cupola. Il progresso di questa chiesetta non s'arrestò con i primi restauri ma continuò negli anni, rimanendo sempre a passo con i tempi e nel 1988 furono rifatti in marmo la pavimentazione ed il nuovo altare, secondo gli usi post-conciliari.

Chiesa San Biagio Diamante

Chiesa di San Biagio

La chiesa di San Biagio fu edificata verso l'inizio del 1800. Un contadino mentre lavorava nei giardini adibiti alla coltivazione dei cedri fu punto da una spina alla gola e per intercessione di San Biagio guarì. Questi per sciogliere il voto fatto, in quel luogo fece edificare una cappella dedicata al Martire di Sebaste che nello spazio di alcuni anni divenne una graziosa chiesetta. All'interno sono conservati la statua lignea di San Biagio e, vicino al fonte battesimale, un dipinto forse del 1700, raffigurante la Vergine col Bambino fra due Santi. Nella Chiesetta si trovano anche le statue di San Carlo Borromeo e del Sacro Cuore di Gesù.

Chiesa Gesù Buon Pastore Diamante

Chiesa Gesù Buon Pastore

La prima pietra della Chiesa dedicata a Gesù Buon Pastore fu posta il 3 Febbraio del 1984. Questa fu realizzata perchè la Chiesa di San Biagio non riusciva a contenere il numero sempre più crescente di fedeli. Al suo interno conserva pitture dell' artista Nani Razzetti raffiguranti "Stazioni della Via Crucis" e, sulla pala dell'altare maggiore, "L'Ultima Cena".

Castello dei Principi Diamante

Castello dei principi Carafa

Il castello dei principi Carafa, a Diamante, era una sorta di costruzione-fortezza eretta a difesa del territorio, e adibita per metà a prigione e per metà a residenza estiva. Edificato nel XVII secolo, possedeva quattro imponenti torri, mura possenti e un ponte levatoio, di cui purtroppo oggi sono rimaste scarse testimonianze.

Parco Corvino Diamante

Il Parco Corvino

Il Parco del Corvino è una singolare oasi naturale che dista solo pochi minuti da Diamante. Realizzato nell'ultimo tratto della valle in cui scorre il Corvino, grosso torrente che nasce dalla Montea, a ben 1865 m. di altezza, il Parco, con la lussureggiante flora mediterranea, è un tripudio di verde che inizia a pochi passi dal mare. La sua particolarità nasce dalla mutevolezza eccezionale del paesaggio, che in breve da marino diventa montano, spalancando dinanzi agli occhi increduli scenari incantati. Cedri maestosi, acque fruscianti che a tratti sfiorano i rami, profumi inebrianti, natura incontaminata che sa di montagna ma si specchia nel mare: questo è il Parco del Corvino.

Murales Diamante

I murales

Diamante è conosciuta anche come la città dei murales, dai numerosi dipinti che si possono ammirare passeggiando per i vicoli del centro storico inizialmente e che in seguito si sono diffusi in gran parte della cittadina. Sono infatti oltre 150 le opere d'arte dipinte sui muri del centro storico e della frazione Cirella, realizzate a partire dal 1981 da pittori ed artisti di fama internazionale. Matilde Serao e Gabriele d'Annunzio, sono tra i tanti letterati che hanno rivolto la loro attenzione a quella che hanno definito la perla del tirreno.
L'idea dei "Murales" è dovuta al pittore Nani Razzetti, milanese ma diamantese di adozione, il quale propose al sindaco del tempo Ing. Evasio Pascale il progetto di rivitalizzare il centro storico. L'Operazione Murales, iniziata nel 1981, portò a Diamante, dall'Italia e dall'Estero, ottantatre pittori, che nel mese di giugno iniziarono a dipingere i muri del centro storico, ormai diventati delle grandi tele, facendo rinascere nella gente che vi abita il gusto della conservazione del proprio passato, per un'idea viva, che proietti nel futuro. Molto suggestivo risulterà, al suo compimento, il Murales a mosaico, dei coniugi Michele ed Angiolina Sposito di Ferrara, sito in via Alfieri, sulla parete esterna della Chiesa Madre, che racconta l'antica storia della Calabria dal ritrovamento del graffito del "Toro di Papasidero" fino all'odierna civiltà di contadini e pescatori. Dal 24 al 29 ottobre 1999 gli artisti vi hanno installato un successivo pezzo con l'immagine dell'Immacolata. Altri murales si sono aggiunti agli ottantacinque precedenti (compreso il Trittico di Marcon, al calvario delle Trediliche di Cirella), negli anni successivi dal 1986 al 1997, realizzati anche a Cirella, superando i centodieci, risvegliando così l'antico borgo.

Lungomare Vecchio Diamante

Il lungomare vecchio

I lavori del cosiddetto "lungomare vecchio" ebbero inizio nel 1965 in quanto l'afflusso turistico aumentava di anno in anno ed il tratto di strada adibito a passeggio e luogo d'incontro, si rivelò insufficiente. Dopo qualche anno, il lungomare fu allungato verso sud raggiungendo l'attuale Banca Carime. Successivamente, questo, fu allungato ulteriormente fino a raggiungere la spiaggia della "Guardiola". Affacciandosi dalla ringhiera del "lungomare vecchio", da molti definito il "salotto di Diamante le notti con la luna piena si possono osservare le barche munite di lampare o gli agili pescatori che, saltando fra gli scogli, pescano i polipi. Mentre di giorno si può ammirare tutta la costa come trovandosi su una nave.

Cirella

Ruderi di Cirella di Diamante

Ruderi di Cirella

Il promontorio che propende verso il mare, naturalmente difeso, ospita sulla sua sommità i resti dell'antica "Cerillae". È un antico borgo medievale, con struttura arroccata tipica dei centri bizantino-normanni dell'alto Tirreno calabrese, come ad esempio Scalea e Amantea. Risulta che nel 649 al Sinodo di Papa Martino I prese parte un Romanus Episcopus Cerellitanus, e ciò consente di affermare che Cirella costituiva un importante punto di riferimento nell'organizzazione della Calabria in quanto sede diocesana.
Ceriallae fu una fiorente colonia della Magna Grecia. L'abitato sul monte ebbe origini in epoca successiva, intorno al IX secolo, quando le incursioni saracene sulla costa spinsero gli abitanti a stabilirsi in una posizione più sicura e facilmente difendibile come il promontorio del monte Carpinoso. Un'incursione saracena del 950 d.C., guidata dall'emiro Al Hasan avrebbe addirittura raso al suolo l'abitato costiero.
Nel 1556 la famiglia Stocchi di Scigliano cedette la proprietà alla famiglia Scaglione. Nel 1576 venne saccheggiata da sette galee barbaresche, capitanate da Kair 'el Din, detto Barbarossa. Secondo la leggenda, i pirati sarebbero arrivati a saccheggiare il paese su indicazione di un mercante romano, che aveva ricevuto dei torti dai cirellesi. La memoria di un'incursione turca avvenuta nel 1576 comunque è confermata dalle fonti sopravvissute all'abbandono del paese antico. Fu oggetto di altre scorribande da parte dei pirati ottomani Sinam Cicala Pascià, Dragut Rays e Uccialì.
Successivamente con la pestilenza del 1656 e i terremoti del 1638 e 1738 che colpirono la Calabria, il feudo cadde in rovina e la sua proprietà passò dalla famiglia Sanseverino ai Catalano Gonzaga. Nel 1806-1807 un contingente di truppe napoleoniche assediò e occupò il borgo medievale, stabilendosi nella residenza dei duchi Catalano-Gonzaga. Dall'evento nacque la leggenda che il borgo venisse assalito da formiche giganti, le quali divorarono gli abitanti del paese. Nel 1808, lamarina britannica, dal mare, effettuò un pesante bombardamento dell'avamposto francese, compresa la torre presente sull'isola di Cirella. L'abitato sul monte venne cancellato definitivamente e gli abitanti superstiti quindi decisero di ricostruire il centro sulla costa. Le strutture rimanenti vennero poi usate come cava di pietre e vandalicamente spogliate dei manufatti presenti. Attualmente la vegetazione spontanea ha invaso i vicoli e le costruzioni, rendendo, in alcuni punti, difficile il passaggio.

Chiesa San Nicola Magno Cirella di Diamante

Chiesa di San Nicola Magno

La Chiesa di San Nicola Magno venne invece costruita a cavallo tra il XIV e il XV secolo, e al suo interno conteneva un ciclo di affreschi, oggi in parte custoditi nella chiesa di Santa Maria de' Flores nel moderno centro abitato. Visitando i ruderi della chiesa, al suo interno si notano ancora tracce degli affreschi. Un documento di apprezzo per il S.R.C. di Napoli, recita che nel 1617 vi celebravano 14 sacerdoti assistiti da chierici e da numerosi laici.

Chiesa Annunziata Diamante

Chiesa dell'annunziata

Sono ancora visibili i ruderi di una chiesa minore, la Chiesa dell'Annunziata, le cui origini sono incerte. La chiesetta, con il tetto e le mura quasi completamente crollate ha al suo interno un piccolo altare e dei banchi per i fedeli. Il documento di apprezzo specifica che ospitava una congregazione di uomini.

Teatro Cirella di Diamante

Teatro dei Ruderi

Tra il monastero dei minimi di San Francesco di Paola del XVI secolo (lato monti) e i ruderi della cirella medievale (lato mare) sorge il teatro dei ruderi. La struttura, in stile greco, venne costruita tra il 1994 e il 1997, ed è attualmente utilizzata per spettacoli e concerti. Il panorama rende il teatro un posto molto suggestivo.

Chiesa Madonna dei Fiori Cirella di Diamante

Chiesa della Madonna dei Fiori

I Cirellesi molto devoti della Beata Vergine, costruirono nel 1634 l'omonima chiesetta a tre navate. All'nterno è possibile visitare il busto ligneo del 1500 della Madonna dei Fiori ed un frammento di una scultura del XIII° secolo riproducente un capitello corinzio, usato come porta-cero pasquale, di chiara ispirazione bizantina. Nella chiesa, restaurata nel 1997, sono conservati i monumenti funerari in marmo nero del Duca Giuseppe Catalano-Gonzaga e della moglie Leonilda De Novellis e del Duca Clemente Catalano-Gonzaga in marmo policromo con aquile ai quattro lati.

Isola di Cirella di Diamante

L' Isola di Cirella

Al largo del litorale tra Diamante e Cirella si trova la piccola isola di Cirella, affioramento di roccia calcarea che rappresenta un vero e proprio gioiello ambientale e naturalistico. Si raggiunge facilmente dalla spiaggia antistante, oppure dal porticciolo di Diamante. L'isola è coperta da una rigogliosa macchia mediterranea, che si accende in primavera di splendide fioriture. Una breve arrampicata conduce alla sommità, dove sono i ruderi di una torre costiera d'avvistamento contro le incursioni piratesche la Torre dell'Isola di Cirella, costruita dai vice re di Napoli, era di pianta quadrata, di circa 10 metri di lato con muraglie spesse da 3 a 4 metri . Intorno si estende un boschetto di euforbia arborea, il perimetro dell'isola è caratterizzata da grotte, anfratti, piccole insenature e scogliere sommerse che fanno la felicità dei turisti amanti del mare. Lo specchio di mare intorno all'isola di Cirella nasconde ancora reperti archeologici di epoca greco-romana. Il primo rinvenimento avvenne ad opera di un subacqueo dilettante di Paola, Pietro Greco, il quale immersosi per fotografare un branco di pesci ritrovò una grossa anfora incastrata nella parete rocciosa. Un reperto importantissimo che la dottoressa Elena Lattanti, un'esperta di reperti archeologici, catalogò come anfora Dressel del primo periodo, la prima di questo tipo ritrovata in mare. I fondali dal lato est dell'isola sono ricchi di Posidonia oceanica e fra queste anche esemplari di Pinna nobilis che è il più grande bivalve del Mediterraneo ed è una specie protetta.

Castello di Cirella di Diamante

Castello

Le strutture testimoniano la fondazione del borgo in epoca bizantina, ma la fase principale è rappresentata dall'arrivo normanno in Calabria, seconda metà dell'XI secolo. Nel XIII secolo, in piena età sveva, l'abitato venne protetto con una doppia cinta muraria, e successivamente, nel XIII-XIV secolo, durante il periodo angioino, ricevette ulteriori ampliamenti. Alcuni testi indicano la fondazione del castello ad opera del principe Carrafa nel XVIII secolo. Un documento di apprezzo testimonia che il castello aveva un cortile, sala grande, stalla et fundico, carcere, stanza per grandi et servimenti, cucina e forno, torre con cisterna.







Cosa fare

Festival del Peperoncino

Festival del peperoncino Diamante

Era il 1992 e le “Colombiadi” di Genova festeggiavano i cinquecento anni della scoperta dell’America. Sulle caravelle di Cristoforo Colombo c’erano la patata, i fagioli, il pomodoro e soprattutto il peperoncino. I Genovesi non ebbero voglia di ricordarlo, e a Diamante ci siamo rimasti male. Fu allora che Enzo Monaco pensò ad una manifestazione riparatrice. Organizzò un evento dal titolo eloquente “1492-1992 Cinquecento anni piccanti”. Niente sale e niente dotti seminari. Convegni, dibattiti e festeggiamenti, tutti per la strada e senza biglietto d’ingresso. Nel pieno rispetto della millenaria storia del peperoncino arrivato in Europa come “spezia popolare e democratica”.
Fu grande successo. Doveva essere una “commemorazione una tantum” ma già l’anno dopo diventò un Festival. Due anni più tardi nacque l’Accademia del peperoncino che si assunse il compito di organizzarlo ogni anno per farlo diventare “il più importante evento gastronomico della Calabria”.
Di anno in anno poi sono arrivate collaborazioni importanti, consigli, suggerimenti e nuove iniziative. Sono stati instaurati contatti con molte Università e con tutte le città che in Europa promuovono iniziative ispirate al peperoncino. Di pari passo il Festival è diventato quello che è oggi. Una kermesse culturale e gastronomica che non ha uguali al mondo.
A decretare il successo la “filosofia” perseguita fin dall’inizio da Enzo Monaco. Non solo il piccante che insaporisce le pietanze ma anche il piccante dell’arte, della fotografia, del cinema, del teatro e della satira. Un’avventura che si ripete ogni anno da Mercoledì a Domenica nel secondo week end di Settembre. Una splendida esperienza che tutti possono vivere in prima persona. Per farsi coinvolgere dalle mille iniziative, dai sapori infuocati, dalle mostre, dai convegni, dalle bellezze del territorio.
Dall’entusiasmo della gente di Calabria diretta erede della Magna Grecia, dove l’ospitalità era sacra e inviolabile.
Ogni anno il Festival registra un numero eccezionale di presenze. Dal 1992 ad oggi una media di almeno 100.000 visitatori. Nell’edizione 2013, nonostante la crisi, 223.000 persone sono arrivate a Diamante dall’Italia e dall’Estero. Per questi risultati Festival of Festivals di Bologna ha assegnato al Peperoncino Festival il Premio 2014 come migliore pacchetto turistico

Festival del peperoncino Diamante

L’appuntamento è dal 7 all’11 Settembre 2016. Cinque giornate che si confermano affollatissime con oltre 100.000 turisti provenienti da tutta Italia e anche d’Europa. Nella giornata inaugurale del 7 Settembre le ventitré candeline della torta saranno spente da Gianni Pellegrino che, come sempre, farà gli onori di casa. Nelle cinque giornate dedicate a Sua Maestà il Peperoncino il Festival sarà, ancora una volta, un mix intelligente di gastronomia e di cultura. Punto di partenza sempre la gastronomia. Subito dopo ci sono i convegni, le tavole rotonde, le mostre, il cinema, la satira, il cabaret, gli spettacoli di strada, la musica e il folclore. Tutto per la strada, tutto rigorosamente senza biglietto d’ingresso. Tutto “ispirato” al concetto di “piccante” che metaforicamente significa anche “trasgressivo”, “erotico”, “divertente” e “fuori dall’ordinario”. Tutti per strada e tutti protagonisti in cinque giornate di allegria. Tutti coinvolti dal gioco della festa. Tutti inebriati dalla presenza di Sua Maestà il Peperoncino che in piazza si concede ai suoi sudditi più fedeli. In perfetta armonia con la “filosofia” di Sua Maestà, che venuto dalle Americhe, ha subito familiarizzato con le classi sociali più deboli, tanto da meritare l’appellativo di “democratico” e “popolare”. Per il vacanziere di Settembre una splendida giornata-tipo: la mattina spiagge libere col clima più dolce dell’anno. Oppure mille escursioni in riviera. La sera sul lungomare, nel centro storico e nella Villa comunale Sandro Pertini, musica, cabaret, “menù afrodisiaci”, mostre, film e convegni.

Calici sotto le Stelle

L’Evento dell’estate di Cirella, Diamante e della Riviera dei Cedri Programmata nella terza settimana di Luglio e di Agosto la manifestazione “Calici sotto le Stelle” pone al centro dell’attenzione la promozione e la valorizzazione dell’enologia Italiana ed in particolare quella calabrese. Con la presenza di oltre 14 delle migliori cantine calabresi, per lo più della provincia cosentina, 3.000 calici distribuiti e circa 10.000 presenze la manifestazione eno-gastronomica è considerata uno degli eventi più importanti del Tirreno Cosentino.
Il tradizionale appuntamento estivo ideato dall’Associazione Culturale CERILLAE offre ai turisti la possibilità di godersi una “vacanza diversa” in compagnia di un vino di qualità delle terre di Calabria e delle altre regioni d’Italia
Durante l’evento, il centro storico di Cirella mette in risalto tutto il suo splendore, tra la bellezza ineguagliabile dell’isola e la maestosità dei Ruderi, accogliendo gli enoturisti, appassionati del buon bere, che potranno degustare i vini delle migliori cantine abbinati ai prodotti tipici di qualità il tutto accompagnato da musica e folklore.
Accanto alle degustazioni una ricca serie d’iniziative allieteranno piacevolmente con concerti, performance teatrali e canore, le serate dei tanti turisti che scelgono Cirella, Diamante e la Riviera dei Cedri come meta delle proprie vacanze.
Eventuali proventi della manifestazione saranno destinati a finanziare un LABORATORIO DI RESTAURO ARCHEOLOGICO.

Direttore generale: GIOVANNI MALAPPIONE
Direttore tecnico: ANTONIO RICIOPPO
Pubbliche relazioni: FRANCESCO ERRICO
Addetto Stampa: GIUSEPPE GALLELLI (calicisottolestelle.press@gmail.com)

Promozione e Riqualificazione del Territorio…

Promozione e Riqualificazione del Territorio…
L’Associazione Culturale CERILLAE, operante nel territorio dell’Alto Tirreno Cosentino dal 14 FEBBRAIO 2002 ad oggi, ha messo in atto nel tempo una serie di iniziative volte alla promozione e alla riqualificazione culturale e artistica del territorio di appartenenza, di cui si ricordano, di seguito, le più importanti.
• La realizzazione di nove pubblicazioni sulla storia di Cirella;
• Il gemellaggio tra Cirella di Diamante e Cirella di Platì;
• La sistemazione di dodici pannelli informativi ed il contributo dato alla valorizzazione di alcuni importanti beni archeologici (l’apertura al pubblico del Mausoleo romano di Cirella;
• La scoperta dei resti di via Porto;
• L’allestimento di una mostra permanente di archeologia);
• L’organizzazione di un corso di formazione per guide turistiche, la gestione degli uffici per il turismo di Diamante e Cirella negli anni 2007 e 2008;
• La collaborazione nella gestione del Peperoncino Jazz Festival (che nel 2006 portò al Teatro dei Ruderi Sergio Cammariere);
• Progetto AGE QUOD AGES che prevede la consegna di borse di studio agli studenti più meritevoli dell’UNICAL residenti a Diamante e Cirella;
Associazione “CERILLAE” oggi è sinonimo di “CALICI SOTTO LE STELLE“, l’unico evento in Italia con 2 appuntamenti unici per scoprire il gusto dei vini di Calabria.





Informazioni Utili

Centralino tel. 0985 81398
Stanza Sindaco tel./fax. Ufficio Protocollo: 0985 81021
Polizia locale Diamante tel./fax. 0985 81035

Caserma dei Carabinieri tel. 0985 81117
Capitaneria di Porto tel. 0985 876075
Guardia Medica tel. 0985 81000
Poliambulatorio ASL 1 Diamante tel. 0985 877919

OSPEDALE CETRARO tel. 0982 977216
MISERICORDIA sez. Diamante tel. 0985 877857 servizio ore 08/20 cell. 328 4261073
AIAS Diamante tel. 0985 81638
Centro Fisiokinesi Cirella tel. 0985 86043
SERT - Servizio Tossicodipendenze tel. 0985 91449
Commissione Invalidi Civili tel. 0985 81030
Consultorio Familiare Diamante tel. 0985 876389
Poste Italiane Ufficio Diamante tel. 0985 81070
Dipartimento Vigili del Fuoco Scalea tel. 0985 91148

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