Bonifati

Il nome di Bonifati, secondo la tradizione, deriverebbe dal castello-fortezza "Castel Bonifati" che era l'antico feudo dei di Tarsia (1120 - 1270) e dei Palmieri. L'esatta individuazione dell'etmologia del nome, presenta difficoltà oggettive, in quanto i primi documenti certi sulla storia di Bonifati, riportano la datazione all' XI - XII sec. Riguardo alla fondazione di Bonifati, sostenuta in prevalenza dagli storici locali, si farebbe risalire alla seconda metà del VI sec. a.C. ad opera dei Focesi di Lidia che vi giunsero dall'Asia Minore, sconfitti dai Persiani.

Storia

Il riferimento più significativo, a sostegno di questa interessante ipotesi, è infatti testimoniato dalla presenza di una sorgente che è situata in una vallata denominata "Fonte di Hyéle", nome di derivazione greca che avvalora le certezze circa una intensa frequentazione dei Greci su tutto il territorio di Bonifati, così come è anche testimoniato dal centro urbano di Fella, odierna Cittadella del Capo, frazione di Bonifati, la cui natura dei luoghi, molto rocciosi, trova riscontro nel nome greco Felléus (terreno pietroso). L'attuale città di Bonifati occupa una posizione privilegiata nel contesto delle località dell'alto Tirreno Cosentino. È un'affermata località turistica, intensamente frequentata, dispone di un vasto e variegato territorio in grado di soddisfare le esigenze degli appassionati del mare che non vogliono però rinunciare alla montagna, che qui è presente nella maestosità di vette e promontori naturalistici di grande interesse, una caratteristica privilegiata che è tipica della costa calabrese, ma particolarmente accentuata in queste zone, prevalentemente montuose. Il borgo antico è adagiato all'interno, protetto dai resti del "Forte", l'antico castello, alle pendici dei primi contrafforti montani, a 430 mt sul livello del mare, tra i poggi di Monticello e di Serra, dove ha sede l'Osservatorio Metereologico dell' Aeronautica.
Cittadella del Capo
a torto ritenuta meno antica di Bonifati, in realtà è sempre esistita come propaggine meridionale di Fella (oggi Jardino). È sopravvissuto intatto, infatti, il toponimo Greco per il rione omonimo, posto a picco (109 mt s.l.m.) fra il mare ed il Fiume S.
Pietro, attorno al quale sono stati effettuati gli scavi archeologici più significativi a riprova della presenza originaria (già in epoca arcaica) di una popolazione di pastori seminomadi brezio-greci.
Il nucleo originario dell'abitato era quello costruito attorno alla via che partiva dalle campagne di Fella, passando per il Greco (in realtà una marineria dove risiedeva una comunità di pescatori contadini) e che conduceva infine alla marina, sulla cui scogliera era ubicata un'altra fortezza intorno alla possente Torre Viceregnale detta, non a caso, di Fella).
Soltanto nella seconda metà dell'Ottocento l'abitato si espande con la costruzione di palazzine alla marina e sulla via Nazionale e dei 3 Palazzi De Aloe. Ad inizio secolo, attorno alla neonata stazione ferroviaria, si cominciava a costruire anche a nord, dando lentamente vita al rione omonimo.
La Marineria del Greco è l'autentico centro storico del paese, dove hanno vissuto fino agli anni '60 le famiglie dei pescatori. Vi si trovano mostre, il presepe permanente, il piccolo museo contadino e la Chiesetta Madonna della Greca.
L’antico sentiero Gradini San Vincenzo era un tratto della vecchia mulattiera e sentiero pedonale che da Torrevecchia e Cirimarco portava a mare, miracolosamente intatto nella sua struttura di gradini formati da pietre di mare sistemate sullo scoglio.








Cosa vedere

La Chiesa del Calvario

La Chiesa del Calvario del XVI sec. che si trova in P.zza Ferrante a Bonifati, custodisce: il dipinto di Hendricks, la statua marmorea di Madonna con Bambino, anticamente sistemata su di una colonna all'ingresso di Bonifati, l' affresco della crocefissione e il tabernacolo in rame e smalto, opera entrambi delle Suore di Monte Veglio in Prov. di Bologna.

Il Convento di S. Francesco di Paola

Il Convento di S. Francesco di Paola, fu fatto costruire dal Principe Pietrantonio I Sanseverino di Bisignano che il 15 agosto del 1535 lo donò, durante una solenne consacrazione, ai frati minimi Paolotti. In quella circostanza per festeggiare l'avvenimento, fu istituita nel piazzale del convento la fiera con la festa di Mezzagosto che fu ripetuta tutti gli anni fino al 1809, l'anno dopo la trasferirono in Piazza del Popolo, attuale P.zza Ferrante. A seguito del decreto emanato dai Francesi il 7 agosto del 1809, il convento fu confiscato e definitivamente abbandonato dai monaci. Il complesso conventuale era in origine costituito soltanto dalla Chiesa di S. Maria di Loreto 1518 - 1520, al cui interno si trovava una preziosa statua lignea di S. Francesco di Paola e un affresco su di una parete, andato distrutto a seguito di un recente restauro a cui è stato sottoposto l'edificio.

Il Santuario della Beata Vergine SS. del Rosario

Il Santuario della Beata Vergine SS. del Rosario apparteneva al Convento di S. Domenico, dell'ordine dei Padri Predicatori del XVI sec., la cui chiesa del Rosario è del 1580 - 1590. L'impianto architettonico esterno evidenzia il cupolone formato da tre corpi in muratura sovrapposti con la base e il secondo corpo di forma quadrata, chiude a forma ottagonale la cupola e la parte superiore. L'interno si compone di una lunga navata con la volta a botte, conclusa dall'arco di trionfo, l'altare rinascimentale, con ai lati le statue lignee di S. Domenico e S. Vincenzo opera di frate Gennaro, domenicano del XVIII sec., e colonne tortili, la cupola, i finestroni trifogliati, la fonte battesimale in legno intagliato ad otto facce del Seicento. La statua lignea della Madonna del Rosario con Bambino, di autore ignoto, sovrasta l'altare, fu donata nel 1824 dai marinai di Pizzo Calabro che non riuscivano a riprendere il mare, mentre si trovavano alla foce del torrente Bambagia, dove si erano arenati, riuscendo a salpare solo dopo aver sceso a terra e portato in chiesa la statua della Madonna. All'impianto originario della chiesa, tra il 1895 e il 1901 si aggiunse un altro corpo di fabbrica che si raccorda ad angolo retto con la parte più antica e di fronte alla facciata di questo nuovo edificio ha trovato spazio un ampio piazzale. La volta della chiesa presenta un affresco della Madonna del Rosario, eseguito da Don Beniamino Vivone.

La Chiesa della SS. Annunziata

La Chiesa della SS. Annunziata del XVII sec., presenta una facciata in stile barocco a tre comparti, con interno a tre navate, dispone di un elegante tabernacolo in marmo bianco del 1600 di cui è autore lo scultore di Bonifati Vespasiano De Iacovo, un coro ligneo intagliato di frate Ignazio, un francescano di Bonifati del XVII sec., l'Annunciazione opera lignea del XVI sec. di ignoto, il crocifisso ligneo di dimensioni naturali del 1635 di padre Umile da Petralia Soprana (Prov. di Palermo), l' acquasantiera in marmo di Vespasiano De Iacovo del A.D. MDCXV.

La Chiesa di S. Michele Arcangelo

La Chiesa di S. Michele Arcangelo fu costruita nel 1924, lungo la strada nazionale, grazie all'impegno di alcuni benefattori. Nel medesimo anno, prima che fosse consacrata, vi fu portata, in un magazzino di pescatori, la statua di S. Francesco di Paola, che rappresentava l'attraversamento dello stretto di Messina. La festa in onore del Santo veniva celebrata la I° domenica di settembre e la IV° domenica di agosto, oggi viene festeggiata la III° domenica di agosto

Chiesa di S. Rosa

Chiesa di S. Rosa. È stata costruita tra il 1988 e il 1991, con l'impegno finanziario di tutti i cittadini della frazione. È stata consacrata il 23 agosto 1991.La chiesa è ubicata nella frazione di Torrevecchia.

Chiesa di S. Anna

Chiesa di S. Anna in loc. Paneduro. È stata costruita tra il 1994 e il 1995, all'interno di un complesso edilizio turistico. È dedicata a S. Anna in nome della quale, nella zona, anticamente, esisteva una piccola cappella.

Torre del Telegrafo

La Torre del Telegrafo è andata completamente distrutta nel terremoto del 1638, unici superstiti restano due blocchi di muratura.

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