Acquappesa

Sorta in una zona abitata fin da tempi antichi da greci e da bruzi, come testimoniano i reperti archeologici del V secolo a.C. rinvenuti nei dintorni, in passato si chiamò Casaletto. Il toponimo attuale, che significa letteralmente ‘acqua appesa’, allude alla presenza nel territorio di una cascata; non manca però chi ritiene che la sua denominazione vada riportata al latino ACQUA PENSA, ‘acqua pregiata’, riferito alle locali sorgenti di acque sulfuree, note già in epoca classica. Casale della baronia di Guardia Piemontese, ne condivise le sorti, restando assoggettata alla signoria degli Spinelli, marchesi di Fuscaldo, dalla fine del XV secolo all’inizio del XIX, quando le leggi napoleoniche sancirono il crollo del sistema feudale. Acquistata l’autonomia amministrativa nel 1836, fu annessa al Regno d’Italia insieme al resto della regione. Segue quindi gli avvenimenti dei territori circostanti. Gravi furono i danni causati dal terremoto del principio del Novecento. Dal 1927 al 1945 fece parte del comune di Guardia Piemontese Terme. Tra i monumenti spiccano l’ottocentesca chiesa parrocchiale di Santa Maria del Rifugio, in cui si può ammirare, tra l’altro, un pregevole ostensorio d’argento, del XVIII secolo, opera di artigiani calabresi, e il palazzo De Seta, del Settecento, a Intavolata.

Storia

Comune rivierasco, ubicato in montagna e di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole e a una modesta presenza industriale ha sviluppato il turismo. Gli acquappesani, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati soprattutto nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerose case sparse e le località Intavolata, Pantana-Santa Rosalia, San Iorio e Terme Luigiane. Il territorio, comprendente anche l’isola amministrativa Pistuolo E Spaliota, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 972 metri di quota; l’area Terme Luigiane è in contestazione con Guardia Piemontese. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura una fontana zampillante, argentea, a due bacini.
Situata nella parte centro-occidentale della provincia, sul litorale tirrenico, a nord del bacino di Paola, alle prime pendici della catena costiera sullo sbocco di un vallone, confina con Cetraro e Guardia Piemontese. Ad appena un chilometro dalla strada statale n. 18 Tirrena Inferiore, può essere facilmente raggiunta anche percorrendo la statale n. 283 delle Terme Luigiane, il cui tracciato si snoda soltanto a 4 km. L’autostrada più vicina è la A3 Salerno-Reggio Calabria, cui si accede dal casello di Cosenza Nord, distante 45 km. La linea ferroviaria Napoli-Reggio di Calabria ha uno scalo sul posto, situato a soli 2 km. Il collegamento con la rete del traffico aereo è assicurato dall’aeroporto che si trova a 78 km; quello di Napoli/Capodichino dista 270 km. Il porto di riferimento dista 110 km; quello di Taranto 203. Inserita in circuiti commerciali e nell’ambito territoriale della Comunità montana “Appennino paolano”, gravita soprattutto su Paola per il commercio, per i servizi e per le strutture burocratico-amministrative non presenti sul posto.





Arte e Cultura

La Chiesa di Santa Maria del Rifugio è la matrice di Acquappesa.
L'edificio originale fu ampiamente rimaneggiato nel 1876, per interessamento di Monsignor Giuseppe Guarnieri, cameriere segreto (cubicularius) di papa Leone XIII.
La struttura ha una doppia cella campanaria quadrilatera.
All'interno custodisce un pregevole ostensorio argenteo con base rossiccia cesellata e decorata in stile barocco, il nodo reca un rilievo figurato.
L'opera proviene da bottega orafa meridionale del XVIII secolo, mentre il calice, il turibolo, la navetta ed il secchiello sono opera di argentieri napoletani del '700.
Il coro ligneo è frutto dell'arte di Giovanni Lattari da Fuscaldo.
L'organo del 1832 è opera di Domenico Roppi.
Sulla volta sono presenti affreschi di ignoti pittori meridionali dell'800: Eterno Padre, Incoronazione della Vergine, Cenacolo, Re Salomone in trono.
Tre le statue lignee di interesse si segnalano: Santa Teresa, opera di Battista Santoro del 1849, San Giuseppe del 1895 e San Giovanni Battista sempre del XIX secolo, di ignoti scultori meridionali.
Di interesse storico-architettonico ad Acquappesa si segnala la particolare piazza dedicata a Carlo Alberto Dalla Chiesa, realizzata nel 1993 dall'archistar Massimiliano Fuksas, sempre nel centro storico (da cui è possibile godere di una vista spettacolare della costa tirrenica e della sottostante marina); i suggestivi "Tornanti di Acquappesa", la tortuosa strada provinciale che mette in comunicazione il borgo con la Strada Statale 18, che si snoda come un grande serpentone lungo il fianco della collina.









Cosa vedere

Chiesa Santa Teresa

La chiesa è situata nel centro storico di Intavolata, frazione del Comune di Acquappesa, in posizione dominante rispetto la baia sottostante. La facciata principale “con fodera esterna”, molto elaborata e plasticamente disegnata si ispira ai canoni dell’architettura neoclassica. Appare chiusa superiormente da un frontone triangolare, sostenuto da grandi lesene, che si ergono su un alto basamento e terminano con un capitello ionico.
Il portale e la finestra ad esso sovrastante sono incorniciati da importanti cornici curve.
Lo schema planimetrico dell’edificio è determinato dal corpo principale costituente l’aula liturgica, e da corpi secondari, di altezza inferiore in cui trovano posto le cappelle laterali ed i locali di servizio.
Sul retro si erge la struttura a vela del campanile.

Elementi decorativi
La chiesa presenta i caratteri di un’architettura neoclassica.
L’interno si presenta decorato da stucchi, con una cornice a dentelli. Le arcate a tutto sesto sono ornate con cornici,
lesene e capitelli corinzi.
Arredi
Gli arredi liturgici sono realizzati in pietra, marmo e legno. In particolare l'ambone e l'altare sono realizzati con marmo "Rosa di Portogallo" e marmo "Verde Alpi" e presentano elementi decorativi di recupero in marmo bianco.
Opere artistiche
Sono presenti numerose statue lignee e quadri. Di particolare pregio una statua lignea di S. Giuseppe, una statua lignea di Santa Teresa d’Avila, scolpita nel 1849 da Santoro Battista da Fuscaldo, ed una pregiata tela, di artista calabrese (forse Genesio Gualtieri da Mormanno), raffigurante la Madonna di Pompei; sono presenti anche altre statue in cartapesta di antica fattura, di scuola leccese.

Chiesa di Santa Maria del Rifugio di Acquappesa

La Chiesa di Santa Maria del Rifugio è la matrice di Acquappesa.
L'edificio originale fu ampiamente rimaneggiato nel 1876, per interessamento di Monsignor Giuseppe Guarnieri, cameriere segreto (cubicularius) di papa Leone XIII.
La struttura ha una doppia cella campanaria quadrilatera.
All'interno custodisce un pregevole ostensorio argenteo con base rossiccia cesellata e decorata in stile barocco, il nodo reca un rilievo figurato.
L'opera proviene da bottega orafa meridionale del XVIII secolo, mentre il calice, il turibolo, la navetta ed il secchiello sono opera di argentieri napoletani del '700.
Il coro ligneo è frutto dell'arte di Giovanni Lattari da Fuscaldo.
L'organo del 1832 è opera di Domenico Roppi.
Sulla volta sono presenti affreschi di ignoti pittori meridionali dell'800: Eterno Padre, Incoronazione della Vergine, Cenacolo, Re Salomone in trono.
Tre le statue lignee di interesse si segnalano: Santa Teresa, opera di Battista Santoro del 1849, San Giuseppe del 1895 e San Giovanni Battista sempre del XIX secolo, di ignoti scultori meridionali.
Di interesse storico-architettonico ad Acquappesa si segnala la particolare piazza dedicata a Carlo Alberto Dalla Chiesa, realizzata nel 1993 dall'archistar Massimiliano Fuksas, sempre nel centro storico (da cui è possibile godere di una vista spettacolare della costa tirrenica e della sottostante marina); i suggestivi "Tornanti di Acquappesa", la tortuosa strada provinciale che mette in comunicazione il borgo con la Strada Statale 18, che si snoda come un grande serpentone lungo il fianco della collina.

La chiesa è situata nel centro storico di Intavolata, frazione del Comune di Acquappesa, in posizione dominante rispetto la baia sottostante. La facciata principale “con fodera esterna”, molto elaborata e plasticamente disegnata si ispira ai canoni dell’architettura neoclassica. Appare chiusa superiormente da un frontone triangolare, sostenuto da grandi lesene, che si ergono su un alto basamento e terminano con un capitello ionico.
Il portale e la finestra ad esso sovrastante sono incorniciati da importanti cornici curve.
Lo schema planimetrico dell’edificio è determinato dal corpo principale costituente l’aula liturgica, e da corpi secondari, di altezza inferiore in cui trovano posto le cappelle laterali ed i locali di servizio.
Sul retro si erge la struttura a vela del campanile.

Elementi decorativi
La chiesa presenta i caratteri di un’architettura neoclassica.
L’interno si presenta decorato da stucchi, con una cornice a dentelli. Le arcate a tutto sesto sono ornate con cornici,
lesene e capitelli corinzi.
Arredi
Gli arredi liturgici sono realizzati in pietra, marmo e legno. In particolare l'ambone e l'altare sono realizzati con marmo "Rosa di Portogallo" e marmo "Verde Alpi" e presentano elementi decorativi di recupero in marmo bianco.
Opere artistiche
Sono presenti numerose statue lignee e quadri. Di particolare pregio una statua lignea di S. Giuseppe, una statua lignea di Santa Teresa d’Avila, scolpita nel 1849 da Santoro Battista da Fuscaldo, ed una pregiata tela, di artista calabrese (forse Genesio Gualtieri da Mormanno), raffigurante la Madonna di Pompei; sono presenti anche altre statue in cartapesta di antica fattura, di scuola leccese.

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